Le “pagode”
Oltre al faro di Punta della Salute, sulla cima dei due moli in entrata porto a Pirano, ci sono due costruzioni in mattoni simili a due casette. Una è dipinta di rosso e la sua luce intermittente è rossa e segna la parte sinistra di chi entra in porto, l’altra sul molo o “diga” della Dogana, ha la casetta dipinta di verde e luce intermittente del medesimo colore. Indica la parte destra dell’entrata. Vennero costruite dopo il 1910 con i mattoni avanzati della costruzione del teatro. Per i piranesi erano le “pagode” poiché hanno il tetto la cui forma ricorda il lontano Oriente. Tutta la laguna di Grado, Marano, fino a Venezia, ha costruzioni simili e si chiamano nello stesso modo. Prima delle pagode la lanterna era fissata su un’asta di ferro in cima al molo.
All’inizio funzionavano a petrolio, poi con la sistemazione nelle pagode, funzionarono ad acetilene. In tempi più recenti sono state elettrificate e poi automatizzate mandando definitivamente in pensione i fanalisti.Nell’immediato dopoguerra le nostre “pagode” erano in condizioni pietose. I vetri delle lanterne rotti, le scalette danneggiate, la porta pure, tanto che la centrale di Fiume raccomandava di far pagare i danni e la multa ai genitori dei ragazzi colpevoli di vandalismo. Oggi tutta la parte finale del molo grande ha bisogno urgente di una riparazione radicale.
Testo e foto DPJ.