L’articolato progetto “La cucina nelle saline”, organizzato in seno alle Giornate europee del patrimonio culturale e che ci ha accompagnato per tutta l’estate è giunto alla conclusione. Il 29 settembre presso il Centro informativo del Museo del mare nell’ex magazzino del sale “Monfort” di Portorose si è così svolto l’epilogo di quest’iniziativa nata come prosieguo del lavoro sulla cucina nelle saline avviata lo scorso anno e che si è concretizzata grazie all’apporto congiunto della CAN di Pirano, della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”, del Museo del mare “Sergej Mašera”, dell’Istituto per la tutela dei beni culturali, del Parco naturale delle saline, della Parrocchia di Sicciole e dell’Archivio regionale di Capodistria.
Lo scopo principale del progetto è stato quello di valorizzare, tutelare e conservare il patrimonio delle saline e delle pietanze tipiche della cucina del territorio. Come spiegato da Giorgina Rebol, responsabile del gruppo “La famea dei salineri”, sono stati promossi quattro appuntamenti, ognuno dedicato a un piatto tradizionale, che hanno avuto luogo nelle saline di Sicciole e al sagrato della chiesa di San Bartolomeo a Sezza. I protagonisti di questi deliziosi incontri sono stati così il pane preparato nel forno a legna, la polenta con i pesci, la minestra di “bobici” e i dolci tradizionali che venivano preparati anche in occasione della festa di San Bortolo, leccornie che i visitatori hanno potuto addirittura gustare.
“Un progetto che ha dimostrato che si può fare cultura e aggregazione portando avanti il patrimonio delle saline, non pensando solamente al passato, ma anche al presente e al futuro”, ha dichiarato il presidente della CAN, Andrea Bartole, aggiungendo che “le saline rappresentano un patrimonio di tutti e il messaggio va portato ed esteso il più possibile.”
Anche per questo motivo è stata inclusa nell’iniziativa l’Associazione giovani della CNI che ha documentato con video e foto gli eventi. Per l’occasione, nel “Monfort” è stato anche presentato il progetto “L’alimentazione a Capodistria e nel suo contado dall’antichità alla fine dell’Ottocento”, ideato nell’ambito della collaborazione dell’Archivio regionale con il Museo di Capodistria, da parte della direttrice dell’Archivio Nada Čibej, nonché da Deborah Rogoznica e Tina Novak Pucer.
L’appuntamento si è concluso con un momento conviviale scandito dai deliziosi sapori della polenta con “sepe sofigade” e dal baccalà in bianco, piatti della tradizione dei salinieri.
Testo: Kris Dassena
Foto: Aleš Cherbocci e Daniela Ipsa