La presentazione dei libri di Daniela Paliaga Janković ieri a Palazzo Manzioli, sede della comunità italiana di Isola, è l’ultimo frutto della collaborazione tra la CAN isolana e piranese. Nei mesi scorsi, infatti, avevamo promosso due serate dedicate ai volumi “Che bauletto” di Fulvia Grbac e “Nuotando in questo mare” di Marino Maurel, editi da “Il Mandracchio” di Isola.
La Paliaga Janković ha così portato nella cittadina limitrofe un po’ di Pirano esponendo le sue due ultime pubblicazioni “Storia di un faro” e la sua novità editoriale “Pirano in tasca”. Il pubblico isolano ha potuto sentire l’affetto che nutre per il luogo che l’ha accolta e dove risiede ormai da lunghi anni.
“Non si può vivere in un posto senza conoscerlo, senza sapere cosa nasconde per le sue strade, dietro le facciate, aldilà dei monumenti che non hanno voce o ne hanno troppo poca”, ha detto l’autrice, spiegando le ragioni che hanno portato alla stesura di questi testi, che immortalano le curiosità nascoste o comunque meno note che caratterizzano Pirano.
Tramite parole è immagini ha così presentato alcuni elementi, raccolti nella sua ultima pubblicazione che definisce come un notes turistico, che si trovano sotto ai nostri occhi, ma a cui raramente dedichiamo più di qualche rapida occhiata, come ad esempio le finestre “a sburto” che a Isola non sono presenti. Tanto particolare da avergli dedicato un intero libro è invece il faro che si trova sulla Punta della salute, che è l’unico sulla costa slovena.
Ringraziando l’ospite, la coordinatrice culturale della CAN ospitante, Agnese Babič, ha voluto rimarcare l’importanza di tali progetti e pubblicazioni “per la conservazione della memoria. Generazione dopo generazione vengono persi non soltanto gli elementi architettonici tipologici, ma anche il lessico ad essi legato, dunque è importante evidenziare questi elementi che ci attorniano perché vanno tutelati”.
Testo e foto: Kris Dassena