Il programma del concerto che si terrà a Isola sabato 24 settembre 2022 si inserisce nelle celebrazioni per i 330 anni dalla nascita di Giuseppe Tartini e si propone di presentare al pubblico un itinerario ideale che da Venezia, centro pulsante della cultura veneta e del potere della Serenissima, attraverso Padova e l’attività didattica di Tartini giunge al centro Europa, tra la Boemia e la corte di Federico II a Berlino, con il violinista František Benda, che studiò violino con l’allievo di Tartini Johann Gottlieb Graun e fu al servizio della corte di Prussia fin dal 1733.
La presenza di Vivaldi in area veneta e la sua indiscussa influenza sullo stile violinistico che dalla città lagunare si irradia in tutta Europa giunge a mondi lontani come quello di Bach e della sua cerchia fin dai primi decenni del Settecento.
L’abbinamento tra Tartini e Vivaldi è legato alla comune radice dei due compositori nel substrato del grande violinismo veneto sviluppatosi tra Seicento e Settecento. Se non si ha notizia di un incontro di persona tra i due violinisti, a Venezia Tartini ebbe certamente modo di conoscere le composizioni di Vivaldi. I concerti del maestro di Pirano devono infatti molto alla forma e alla struttura del concerto di matrice veneziana, anche se il suo stile, la condotta della linea melodica, le scelte armoniche rivelano un pensiero musicale e una ricerca che segue itinerari diversi da quelli vivaldiani. Semplificando potremmo affermare che lo stile di Tartini si forma su un ideale di tipo vocale e cantabile, che modella le inflessioni della melodia sulla ricerca di un senso espressivo affine al discorso verbale, con passaggi che paiono esprimere una riflessione interiore e si arricchiscono con ornamentazioni improvvisate che guardano alla grande arte del belcanto. Lo stile di Vivaldi invece esplora le sfumature timbriche e strumentali, ricavando direttamente dalle possibilità tecniche dello strumento i suoi effetti, le sue scattanti ed estroverse linee melodiche, con novità negli accenti, nei colpi d’arco, nei giochi di chiaroscuro e di densità e rarefazione sonora, che nascono da una scrittura idiomatica violinistica.
In Tartini il contenuto sentimentale ed emotivo della composizione guarda all’estetica naturalistica tardo settecentesca con una tensione espressiva che anticipa il romanticismo, soprattutto nei movimenti lenti, che in alcuni concerti, come nei due concerti per violino e nel concerto per violoncello in La maggiore previsti nel programma di questa sera, raggiungono vette di un lirismo estatico. In entrambi i concerti per violino della serata sono presenti dei “Motti”, citazioni poetiche e letterarie che Tartini usava scrivere sulla partitura a indicare l’atmosfera sentimentale del brano e l’ispirazione del fraseggio della melodia.
Ascolteremo anche una delle Sonate a quattro del “maestro delle Nazioni”, scritta per le esecuzioni private di Accademie di nobili dilettanti padovani, che ebbero ampia diffusione nel tardo Settecento e anticiparono sotto alcuni aspetti la pratica del quartetto di matrice classica.
Di František Benda ascolteremo la sinfonia per archi in Do magg. n.3, dal carattere vivace e spigliato, che alterna nel primo movimento una scrittura in imitazioni con passaggi a note ribattute, mentre il secondo movimento presenta un tema ternario con una melodia fatta di incisi ripresi e progressioni che ricordano gli andamenti delle “Pastorali” e ci dice la sua destinazione per un ambiente di corte musicalmente raffinato. Ai musicisti attivi presso la corte di Berlino e alla scuola violinistica veneta si ricollega l’ampia produzione strumentale di questo autore, che nella fresca cantabilità rivela spesso l’impronta del canto popolare ceco.
Margherita Canale
ANTONIO VIVALDI (1678-1741)
Concerto in la maggiore per archi e basso continuo RV 158
Allegro molto
Andante molto
Allegro
GIUSEPPE TARTINI (1692-1770)
Concerto in mi minore per violino e orchestra D 56
Allegro
Adagio “Bagna le piume in Lete”
Allegro
Concerto in la maggiore per violoncello e orchestra GT 1.A28
Allegro
Larghetto
Allegro assai
* * *
Sonata a quattro in sol maggiore per archi
Presto
Andante
Allegro assai
Concerto in si minore per violino e orchestra D 125
Allegro assai
Larghetto “Lascia ch’io dica addio”
Allegro
FRANTIŠEK BENDA (1709-1786)
Sinfonia in Do maggiore n.3
Allegro
Andante con sordini
Vivace scherzando