Mercoledì 21 maggio presso il Museo delle saline, Fontanigge di Sicciole si è svolto il primo appuntamento della sesta edizione del progetto dedicato all’importanza e alla tutela del paesaggio delle saline e della loro eredità culturale. Con i saluti istituzionali della presidente della CI Fulvia Zudič, all’evento tradizionalmente partecipa il gruppo etnografico La Famea dei salineri che ha fatto da cornice alla presentazione di Maria Grazia Benussi di una selezione di erbe spontanee, seguita da una dimostrazione di cucina con la preparazione della frittata alle erbe e altre piante commestibili. I bambini si sono divertiti con i giochi tradizionali dei nostri nonni insieme alla Famea.
Organizzatori: Comunità autogestita della nazionalità italiana Pirano, Comunità degli italiani “Giuseppe Tartini” Pirano, Museo del mare “Sergej Mašera” Pirano, l’Istituto per la tutela dei beni culturali, Parco naturale delle Saline di Sicciole, Centro di ricerche scientifiche Capodistria, società Soline d.o.o., Associazione Muzofil.
Patrocinio: Comune di Pirano
Nell’ambito della sesta edizione del progetto “La cucina delle saline”, profumi e aromi di cotture invaderanno mensilmente, sino al prossimo ottobre, diversi luoghi legati al patrimonio salinaro. Dopo il successo d’apertura in settimana con la degustazione di spuntini a base di erbe aromatiche-selvatiche, a seguire la raccolta e approfondimento in lezione su piante spontanee commestibili e tossiche, allestita dalla connazionale Mariagrazia Benussi, rimarranno fissi a cadenza gli intrattenimenti di visite guidate, passeggiate e laboratori in offerta. Ubicazioni diverse, ad ospitare i cinque rimanenti ancora da approntare nell’anno, il Museo di Fontanigge (nel Parco naturale delle saline di Sicciole), farà da cornice a tematiche da scoprire nelle prossime date del 18 giugno con “el pan in forno in saline”, nonché le successive il 23 luglio e 23 agosto. La penultima puntata, invece, verrà allestita al Centro del Parco naturale di Strugnano il 17 settembre con a chiudere, l’8 ottobre, un variegato nello spazio espositivo della Galleria Monfort (ex magazzino del sale) di Portorose.
Vanto ed esempio del secolare rapporto di sensibile coscienziosità uomo-ambiente, l’equilibrio tra fruizione del paesaggio e rispetto delle sue peculiarità naturali, non è soltanto mantenimento di tradizioni ma fonte d’ecologiche conoscenze dalla cui preservazione è dipeso anche il nostro domani. Caratteristici che richiamano e rispecchiano l’oro bianco di Pirano in produzione, le collocazioni rappresentano un indelebile legame con il capitale salinaio e la secolare figura che lo anima. “La cucina delle saline”, in previsione, intende sensibilizzare pubblico e visitatori su importanza, tutela e salvaguardia del paesaggio quale eredità culturale e lascito di antichi mestieri. Il ricco in edizione disarticolerà tra mostre, incontri, conferenze e laboratori a tema, innumerevoli eventi collaterali di pertinenza nel vasto di folcloristiche memorie passate quale lascito di avi.
Tra i promotori d’eventi dal Museo del mare di Pirano “Sergej Mašera” all’Amministrazione cittadina, dalla CAN Comunale al sodalizio “Giuseppe Tartini”, un fondamentale ruolo di tangibile presenza a sostegno della corretta divulgazione di tradizioni è nelle mani di attivisti, sodali e operanti in seno al gruppo etnografico “La Famea dei salineri”. Salinai e salinaie, lavoratori stagionali di fatiche e sudore, in esposto anche la quotidianità dei loro congiunti. Per preservare tradizioni, la “Famea” farà rivivere usi e costumi proprio nell’habitat legato al cristallo bianco. Raccolta e produzione, non mancheranno gli arnesi d’epoca caratteristici della figura di salineri, con l’attenzione al gusto accentrata tra pentole e fornelli.
Selvatiche o aromatiche, come approfondito dalla Benussi, “attenzione alle similari velenose non commestibili che possono trare in inganno”. Le erbe spontanee sul territorio erano sostentamento in ampia gamma di minestre, zuppe o frittate a cucinar su “fogoleri” ma anche rimedi delle nonne a sostituire inesistenti antibiotici curativi. Si ritorna bimbini con Giorgina Rebol, custode dei giochi d’inizio secolo in assenza di tecnologie che, tra “serci, baratoli ed elastici, rinverdisce pure fil e boton, la tria o le manette”. Caratterizzati da movimento, ingegnosità e tanta fantasia, anche i figli dei salineri trovavano spazio negli arrangiati giochi tra i cavedini. Contributo alla sostenibilità nei propri “posate e bicchiere”, il tuffo nell’unicum dalle saline piranesi vi farà toccare con mano vecchi ma attuali processi di creazione dell’oro bianco più prezioso. Uno dei più significativi omaggi all’identità della città fondata sul sale, le sfaccettature della sua cucina abbracciano passati di memoria per far rivivere un’arte che non sia solo ricordo.
All’organizzazione degli eventi partecipano inoltre l’Istituto per la tutela dei beni culturali della Slovenia, il gestore del Parco naturale delle Saline di Sicciole, la società “Soline”, l’Associazione Muzofil, l’Ente per la conservazione del patrimonio, la Parrocchia di Sicciole e altri sponsor minori nella new entry del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria, L’evento conclusivo del progetto in agenda ad ottobre, prenderà vita nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio culturale nella settimana del retaggio in eredità. I conviviali della tradizione al Monfort saranno accomunati dal titolo “I muri del nostro passato, le fondamenta del nostro futuro”.
Testo: Elena Bubola
Foto e video di Omar Palakoviċ @Tyaomi – Production