Quando trent’anni fa entrai per la prima volta in Casa Tartini, nello spazio dove sarebbe poi iniziato il corso di chitarra, non immaginavo, nemmeno nei miei sogni, che un giorno avrei scritto questo articolo.
A quel tempo insegnavo chitarra classica e teoria musicale alla Scuola di musica di Sesana. Ero responsabile della sede succursale di Comeno, ma insegnavo anche a Sesana e a Divaccia. Amavo il Carso, ma tornavo a casa a Pirano ogni fine settimana. Insegnai per sei anni alla scuola di musica, finché un giorno Luisella Ravalico e Milada Monica vennero in visita a Sežana. In quell’occasione venni a sapere che nella Comunità degli Italiani di Pirano, più precisamente in Casa Tartini, avevano intenzione di organizzare corsi di musica. Naturalmente, fui subito disponibile a collaborare. All’inizio continuai a insegnare sul Carso, ma mi recavo a Pirano due volte alla settimana. Poi, nel 1998, decisi di dedicarmi esclusivamente a Pirano. Avevo già tre anni di esperienza con la Comunità degli Italiani e sapevo che avremmo collaborato con successo. L’amministrazione della Comunità accolse positivamente la mia decisione e mi venne assegnata un’aula. Ricordo che in quegli anni iniziali dei corsi di musica in Casa Tartini si svolgevano davvero numerose attività: corsi di pianoforte, violino, mandolino e chitarra. In casa si tenevano regolarmente prove corali, ma si svolgevano anche molte altre attività. Ricordo il gruppo di recitazione e letteratura, quello teatrale, attività di pittura e ceramica, workshop di moda/design, attività manuali creative, ecc.
Nel 1995, quando iniziai con le lezioni di chitarra, si iscrissero al corso 11 allievi. Poiché avevamo concordato che si sarebbe trattato di un corso di chitarra, scrissi io stesso le linee guida e gli obiettivi del corso, ai quali mi attengo ancora oggi. Il mio scopo principale era fornire agli allievi le conoscenze di cui ha bisogno un musicista amatoriale. Impostai il lavoro seguendo le basi di chitarra classica, in modo simile alle scuole di musica statali, ma solo per i primi anni del corso. Principalmente affinché gli allievi acquisissero una buona manualità, un senso del ritmo e un’adeguata padronanza dello strumento. Dopodiché, iniziammo a lavorare sull’accompagnamento con accordi, sulle basi del canto, sulla padronanza delle tonalità, sulla costruzione degli accordi, dei pattern ritmici e di tutto ciò che riguarda la chitarra acustica/folk.
Tutte queste competenze, però, sono potute arrivare solo in un secondo momento, perché prima i miei allievi dovevano acquisire le conoscenze di base del suonare la chitarra.
Nei primi cinque anni, fino al 2000, il corso era frequentato da circa dieci bambini — a volte qualcuno in più, a volte in meno, a seconda dell’anno. Nel 2000 però l’interesse per il corso aumentò e, di conseguenza, anche il volume di lavoro. Nell’anno scolastico 2000/2001 il corso era frequentato da 21 allievi. Coloro che frequentavano il corso già da alcuni anni avevano ormai acquisito una certa conoscenza, e proprio in quell’anno nacque il primo gruppo di chitarristi che suonavano insieme: Marjan Ignjatovič, Dijego Križman e Jaka Gorjan. Per diversi anni si esibirono a nome della Comunità degli Italiani e del corso di chitarra. Anche gli altri allievi del corso si esibirono in varie occasioni, e ogni anno organizzavamo due saggi: uno al termine del semestre invernale e l’altro alla fine dell’anno scolastico. Nel corso degli anni si sono tenuti quasi 60 saggi degli allievi del corso, ma questo numero non è stato raggiunto pienamente perché il Covid (2020, 2021) ci ha privati, per un certo periodo, della possibilità di esibirci, anche se il corso è proseguito senza interruzioni. Ci siamo spostati di fronte ai computer di casa con microfoni e cuffie e in questo modo siamo riusciti a continuare con le lezioni. Non è stato facile.
Ma torniamo agli anni in cui il corso stava prendendo forma. Dal 2001 in poi, il numero degli allievi non è mai sceso sotto i 18 allievi per anno scolastico. Nel 2003 nacque un nuovo gruppo di chitarristi (Jaka Gorjan, Vedran Cvetković e Andreas Schmidt) che suonavano principalmente arrangiamenti strumentali di canzoni folk americane, e così fu coniato per loro il nome Folk Roots. I ragazzi si esibirono, tra l’altro, anche ad Avditorij Portorose in occasione della Festa della Cultura Slovena nel 2004. Già un anno dopo, nell’ambito del corso di chitarra si formò un trio in cui questi ragazzi iniziarono a cantare propri brani d’autore. Abbandonarono così i pezzi di Folk Roots e crearono il gruppo I citofoni. Jaka, Vedran e Andreas — l’autore dei testi — furono così i pionieri e diedero vita al primo progetto d’autore all’interno del nostro corso. Era l’anno 2005.
Come curiosità, vale menzionare che nell’anno scolastico 2007-2008 furono organizzati ben due saggi di fine anno: avevamo preparato così tanto materiale che dovemmo dividerlo in due serate.
Nel 2009, I citofoni si sciolsero: i ragazzi presero strade diverse, ma si formò un nuovo gruppo con le talentuose allieve Arianna Protič, Deborah Jankovič e Lara Voler. Proprio come I citofoni, anche le ragazze scrivevano canzoni d’autore e le eseguivano. Si esibirono spesso anche fuori da Casa Tartini e ricordo ancora oggi i loro brani Foglie, Gli occhi…
Nel 2015 abbiamo celebrato 20 anni di attività del nostro corso. Al saggio finale hanno partecipato anche alcuni ex allievi e la serata è stata davvero splendida e piena di musica ispiratrice. Dal 2020 organizziamo anche un corso estivo di chitarra, pensato anche per chi non frequenta il corso durante l’anno scolastico. Finora, però, non siamo riusciti a riservare posti a partecipanti esterni, poiché il corso estivo viene subito riempito dagli allievi abituali. Questo per me è un bel segnale e una grande soddisfazione.
Nel 2022, nell’ambito del corso di chitarra per adulti, è nato il gruppo Tomo’s Band. Anche in questo caso si tratta di una band con brani d’autore. Tomo Dadić, cantante, chitarrista e frontman del nostro gruppo, descrive com’è nata la band. Il gruppo è composto da: Tomo Dadić, Zlatko Haskić, Katja Dadić, Vanja Pegan e Tjaša Stanič, mentre Sašo Fajon è un membro onorario. Tomo ha scritto quanto segue:
“Negli anni in cui porti la barca in porto” si suppone che a una persona non accada nulla di particolare. E invece a me è successo qualcosa: una band. La realizzazione di un sogno nel cassetto che avevo da ragazzo, quello di stare su un palco con una chitarra in mano. La vita ha acquisito un nuovo significato. La band è esattamente come l’ho sempre desiderata. Una band che canta e parla di persone e di temi quotidiani, completamente irrilevanti per il grande pubblico (quello commerciale), forse persino noiosi per qualcuno. Non suoniamo per intrattenere, ma allo stesso tempo ogni persona che viene toccata dalle nostre canzoni per noi conta. E ad ogni singolo concerto (finora ne abbiamo suonati circa 50) abbiamo sempre notato tra il pubblico qualcuno che ha viaggiato con noi lungo le strette vie di Pirano, Isola e Capodistria, che è salito sul tram di Pirano e ha “chiuso gi scuri”, proprio al tramonto, quando “è in arrivo una tempesta”. È bello navigare insieme a Tjaša, Katja, Vanja e naturalmente Zlatko, il quale è – ovviamente – responsabile della nascita della band in una serata trascorsa al bar vicino alla stazione degli autobus di Pirano. Era una serata piovosa, l’ostro soffiava senza tregua come solo lui sa fare. Mentre il becchino Vlado dormicchiava a un tavolo nell’angolo e il barista si annoiava, si formava il nostro gruppo – “tre (amici) senza timoniere”… Vlado, nel dormiveglia, iniziò a brontolare e muoversi, poi calò il silenzio. Mancavano solo cinque minuti alla partenza dell’ultimo autobus per Isola. Dopo “tre abbracci da complici” siamo usciti sotto la pioggia. “Abbiamo una band!” esclamò Zlatko. – Tomo Dadić
La Tomo’s band ha superato i confini del corso, abbiamo inciso due dischi, uno in studio e uno dal vivo, negli ultimi tre anni abbiamo tenuto più di quaranta concerti. Eppure restiamo grati e orgogliosi del fatto che siamo nati dal corso di chitarra che ha sede presso la Comunità degli Italiani »Giuseppe Tartini« di Pirano.
Negli ultimi due anni anche le attività del nostro laboratorio di songwriting stanno dando ottimi risultati. Blaž Lenarčič ha già scritto e messo in musica due suoi brani, e anche Brina Klemenčič ha composto due pezzi che ha già presentato in pubblico: la prima volta con Blaž al nostro saggio invernale, e la seconda al saggio finale, dove ha suonato e cantato assieme a Kaja Šimičič e Katarina Baša. Le tre chitarriste si sono esibite anche alla serata dedicata alla Festa della musica, in cui, con l’organizzazione della Comunità degli Italiani, ha suonato la Tomo’s Band: Brina, Kaja e Katarina sono state delle ospiti eccellenti, anzi, una vera e propria band di apertura. Sarebbe bello se le ragazze continuassero a collaborare…
Anche se ci dedichiamo molto alla musica d’autore, alla scrittura di brani, ai concerti e al suonare in gruppo, il nostro lavoro rimane incentrato soprattutto sulla formazione di buoni chitarristi amatoriali. Ho già scritto molto sui miei pensieri riguardo l’insegnamento della musica e della chitarra, sull’amore per la musica che va coltivato e sull’importanza stessa della musica anche su questo giornale. Perciò, questa volta, vorrei concludere con alcune riflessioni delle corsiste e dei corsisti.
«Se dovessi scegliere qual è stata la decisione migliore degli ultimi anni, direi senza esitazione: suonare la chitarra con Vanja. Sono immensamente grata per ogni lezione passata insieme, anche in quei giorni in cui a fatica riesco a trascinarmi da casa fino a Pirano. Dopo ogni lezione di chitarra esco sempre con passo leggero e un sorriso sul volto, cosa che, in questo mondo pazzo, è forse ciò che conta di più.» – Brina Klemenčič
«Frequento il corso di chitarra acustica di Vanja già da alcuni anni, e ogni volta esco dalla lezione migliore di come sono arrivata, il corso mi lascia qualcosa oltre la musica. Vengo sempre con gioia, anche nei giorni più difficili non vedo l’ora di venire a lezione e suonare. Continuerò con il corso con lo stesso (se non maggiore) entusiasmo, finché Vanja non sarà “pronto” per la pensione. Da un lato gli auguro di potersi godere il meritato riposo quando sarà arrivato il momento, ma dall’altro non mi dispiacerebbe affatto se decidesse di rimanere un po’ più a lungo in nostra compagnia.» – Tjaša Stanič
«Da bambina ho frequentato per anni il corso di chitarra, che mi ha aiutata a sviluppare l’amore per la musica e per l’espressione creativa. Quest’anno, dopo dieci anni di pausa, ho deciso di tornare – e ad ogni lezione mi rendo conto sempre di più di quanto questo corso significhi per me. Non si tratta solo di imparare tecniche, accordi e brani, ma anche di trovare uno spazio dove potersi fermare, ritrovare la calma e staccare dalla frenesia quotidiana. Per me, il corso di chitarra è diventato una sorta di terapia, qualcosa che mi aiuta a liberare la mente, a riequilibrare le emozioni e a ritrovare la pace interiore. Grazie al corso cresco non solo come musicista, ma anche come persona.» – Kaja Šimičič
«Nel corso della vita incontriamo molte persone. La maggior parte rimane nei nostri ricordi, ma solo poche diventano parte di noi. Per me Vanja è una di queste poche persone. I suoi “superpoteri” – empatia, attenzione, e il fatto che non si arrende mai con un allievo – gli permettono di trovare sempre qualcosa di positivo su cui costruire l’autostima dell’allievo, il che è fondamentale quando si suona uno strumento. Nelle ore passate insieme a suonare, imparare e naturalmente a riflettere sulla vita, sull’universo e un po’su tutto in generale (con lui è impossibile farne a meno ), non mi insegna solo musica, ma influisce anche sul mio modo di vedere il mondo e con questo va ben oltre le pareti di un’aula di musica.» – Blaž Lenarčič
Un po’ di statistica. Nel corso dei trent’anni di attività, al corso di chitarra classica e folk presso la Comunità degli Italiani di Pirano hanno partecipato 135 allievi, di cui 110 bambini e ragazzi e 25 adulti. Il numero potrebbe essere ancora un po’ più alto, ma ho considerato solo gli allievi che hanno frequentato il corso per almeno un intero anno scolastico. Sette allievi hanno seguito il corso per più di 10 anni, mentre 33 lo hanno frequentato da 5 a 10 anni.
Per concludere, condivido un pensiero che Marjan Ignjatovič ha scritto in occasione del ventesimo anniversario del corso. Marjan è stato mio allievo nella prima generazione, ha suonato anche in occasione del trentesimo anniversario, e oggi è il papà di due miei allievi…
«La vita sono accordi. Vanja mi ha insegnato che la vita è qualcosa di più che i soliti tre accordi che si usano nella vita di tutti i giorni. Grazie.»
Ciurma, buone vacanze a tutti! Ci vediamo a settembre… Il vostro Capitan Uncino
Testo: Vanja Pegan