Martedì 8 aprile 2025, presso l’Avditorij Portorož-Portorose si è svolto il Concerto La Divina Armonia in ricorrenza del genetliaco del Maestro delle Nazioni, concerto strumentale d’eccezione: Tartini, Vivaldi, Galuppi.
Céline Pasche, flauto, arpa doppia Anna Maddalena Ghielmi, violino Simone Pirri, violino Elisa Imbalzano, viola Anna Camporini, violoncello Davide Nava, contrabbasso Lorenzo Ghielmi, cembalo e direzione musicale.
In programma pure, un incontro per la facilitazione all’ascolto del concerto, curato dalla musicologa Margherita Canale Degrassi e con l’introduzione dell’evento del consulente del settore, Andrej Rojec.
Sul palco, il vicensindaco del Comune di Pirano, Christian Poletti per la consegna degli omaggi ai musicisti. Organizzatore: Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” Pirano con il patrocinio del Comune di Pirano.
PORTOROSE – La Pirano di Veneziana Repubblica del 1692, l’8 aprile – giorno battesimale in San Giorgio – dava i natali al più illustre dei suoi concittadini, Giuseppe Tartini. Nel 333º anniversario dalla nascita dell’istroveneto musicista, compositore, e autore della celebre sonata in sol minore “Il trillo del diavolo”, l’imponente figura è stata celebrata, martedì sera all’Auditorio di Portorose, nel concerto strumentale portato in ascolto da “La Divina Armonia”.
A sottolineare l’eccellenza d’indubbio genio, in rassegna arie barocche del Maestro delle Nazioni in accostamento all’antologia di grandi veneziani del Settecento quali Antonio Vivaldi e Baldassarre Galuppi. Il sapore di sonorità antiche allestito in occasione del genetliaco, è frutto organizzativo dalla Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” che ne porta il nome, con il patrocinio della municipalità di Pirano.
Chicca di serata, l’inedito tartiniano nella Sonata in sol minore “Didone abbandonata”, trasformata da concerto per violino e basso in antiche scritture a 4 parti per conferirne profondità, fluibilità e discorsività strumentale della “senza titolo” nata come N° 10 in Opera 1. Preceduto dall’intro conoscitivo moderato nella Sala Scarlatta dalla musicologa Margherita Canale Degrassi a colloquio con l’altresì direttore musicale Lorenzo Ghielmi, l’incontro ha steso direttrici di comprensibilità nella facilitazione d’ascolto al concerto.
L’imprinting d’accordi in solide basi gettate nell’esplicativo, ha delineato contesto temporale, autori e interpreti pur lamentando la poco riprodotta produzione di Tartini nell’arco di tre secoli, per mancanza di pari virtuosisti del violino. Tra note e spartiti, le arcaiche sonorità in concerto hanno raggiunto sublime apice nelle 14 mani dell’ensemble d’eccezionali performance. “La Divina Armonia” ha fuso competenze conservatoriali nei giovani componenti dall’assodata esperienza nel campo della musica barocca. La combinazione d’insieme ha esaltato l’entusiasmo di creare qualcosa di volta in volta unico nei riempitivi d’improvvisazione libera, pur conservando l’omogeneità della nicchia cameristica.
Negli eseguiti a tecniche esecutive del ‘700, tre i solisti di serata, Céline Pasche, flautista dolce e arpa doppia barocca nonché Anna Maddalena Ghielmi e Simone Pirri, alternanza di primo e secondo violino. Riempitivo per omogeneità d’insieme, a loro in affianco Elisa Imbalzano alla viola, Anna Camporini al violoncello, Davide Nava al contrabbasso e Lorenzo Ghielmi, suddiviso tra cembalo e direzione musicale. Nell’internazionale “Divina”, ad incarnare il Maestro delle Nazioni, Pirri. Considerato fra i migliori violinisti italiani della nuova generazione nella specificità d’eseguito di musiche sei-settecentesche, Simone, nel settembre scorso, si è aggiudicato il premio “Tartini ad Ancona” nel dedicato al Maestro.
Bis a riprodurre un altro grande veneto del ‘700, Tomaso Albinoni, i meritatissimi applausi del gremito Auditorio pregno di pubblico e autorità, hanno celebrato l’impeccabilità esecutiva de “La Divina Armonia” nel doveroso omaggio a Giuseppe Tartini a celebrare l’importante genetliaco del piranese genio dell’archetto.
Testo: Elena Bubola
Foto di Omar Palakovič @Tyaomi Production