In occasione della ricorrenza di Santa Lucia, mercoledì 13 dicembre è stato presentato il libro “Il quaderno della cucina Adriatica” Storie e sapori di mare, di terra, di laguna di Andrea Svetez (Kellermann editore).
Hanno accompagnato la serata i canti del coro Giuseppe Tartini diretto da Barbara Barač.
A scandire con un po’ di allegria l’attesa del Natale, vi è la festa di Santa Lucia, onorata nel giorno della sua morte, il 13 dicembre. Molte comunità in tutto il mondo hanno declinato la ricorrenza secondo le proprie tradizioni: a Siracusa, terra natale della giovane santa, si organizza una solenne processione per le strade della città, nel Nord Italia i bambini attendono che porti dei doni, nei Caraibi si accendono le luminarie, mentre nei paesi scandinavi giovani ragazze sfilano nella recita chiamata Luciatåg. A Pirano la data rappresenta un’importante occasione di convivialità e di memoria storica, poiché in molti ricordano – e alcuni chiedono di ripristinare – il toponimo storico della località di Lucia, che sino al termine della seconda guerra mondiale portava il nome completo di “Santa Lucia”.
Come ogni anno , la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” e per la CAN piranese hanno invitato i connazionali a una trilogia di eventi dal carattere laico e religioso. Il primo di questi si è svolto presso l’incubatore creativo dell’Unione Italiana, dove sono stati esposti i lavori del gruppo manuale “Il filo d’oro”, guidato da Maria Grazia Benussi, e alcuni lavori del novello corso di uncinetto “Creando con il filo”, tenuto da Elide Stubelj. Tra candeline impreziosite da merletti, borse fatte a mano, ghirlande e altri addobbi natalizi, la presidente della CI “Tartini”, Fulvia Zudič, ha colto l’occasione per ringraziare l’UI per aver reso disponibile lo spazio dell’Incubatore per lo svolgimento di alcune delle attività comunitarie, tra le quali anche il corso di taglio e cucito, il corso di acquerello e tecniche pittoriche, e le prove del coro.
Il secondo appuntamento si è svolto presso la Chiesa di Santa Lucia, dove don Vinko Paljk ha officiato la Santa Messa bilingue in onore della Patrona, a cui hanno partecipato molti connazionali. Il parroco ha ripercorso il peculiare legame tra la località istriana e la figura della martire, che in effetti non trova molti altri esempi di venerazione in Slovenia.
Nata in Sicilia alla fine del III secolo, periodo di persecuzioni contro i cristiani, secondo la tradizione trascorse la sua breve vita all’insegna della carità, finché fu uccisa a causa della sua fede. Il corpo, si dice, venne trafugato dai Bizantini che lo condussero a Costantinopoli, e da qui prelevato nuovamente dai Veneziani che lo fecero proprio, portandolo in laguna intorno al 1200 e dove è ora custodita nella Chiesa di San Geremia. Si potrebbe pensare che il culto per la Santa, diffondendosi nella Serenissima, colpì anche i salineri piranesi, che decisero di conferirle il patronato della loro piccola Chiesa. Il nome di Lucia, a discapito del proverbio che associa il suo onomastico al dì più corto di tutto il calendario, deriva dal termine latino “lux”, luce, ed è proprio questo l’invito che don Paljk ha rivolto ai presenti: avere nuovi occhi per vedere coloro che li circondano e portare luminosità nelle loro esistenze.
La serata si è conclusa presso la Trattoria Rižot-in, dove molti attivisti sono sopraggiunti per un momento conviviale e festoso, in cui si è reso omaggio alla socialità e all’arte culinaria. Oltre alla buona cena e al vino profumato, infatti, i commensali hanno potuto ascoltare la presentazione del libro “Il quaderno della cucina Adriatica. Storie e sapori di mare, di terra, di laguna” edito da Kellermann nel 2023. L’autore muggesano Andrea Sfetez, noto al pubblico piranese per le collaborazioni in ambito culturale e musicale che continuano da anni, ha spiegato che il libro non raccoglie solo ricette, ma anche luoghi, sapori, tecniche e musiche di questo mare unificante. L’idea è nata un po’ dalla sua stessa biografia, dai ricordi dei viaggi in barca con suo nonno, sino alla scoperta che il mondo dell’Adriatico non solo si estendeva ben oltre la sua immaginazione d’infanzia, ma presentava tratti comuni. Queste ricorrenze si identificano dal punto di vista linguistico in un dialetto derivato dal veneto, e dal punto di vista quotidiano in una cucina che, pur con delle varianti, si ripete nella sua essenza.
Dopo gli auguri per le prossime festività, porti dalla presidente della CI Fulvia Zudič e dal presidente della CAN di Pirano Andrea Bartole, il Coro Tartini e la sua nuova maestra Barbara Barać, reduci da un tour a Padova, hanno deliziato i commensali con dei canti della tradizioni, da quelli dedicati a Santa Lucia fino alla “Piemontesina”. (map)
Foto: Fulvia Zudič
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