Giovedì 11 aprile 2024 in Casa Tartini, Pirano TRATTATO DI MUSICA SECONDO LA VERA SCIENZA DELL’ARMONIA (Padova 1754) Presentazione della ristampa anastatica di G. Tartini, a cura di Margherita Canale Degrassi. In collaborazione con la Società Istriana di Archeologia e Storia Patria APS.
Seguita dal RECITAL del Maestro violinista PAOLO GHIDONI.
Saluti istituzionali e interventi del Vicesindaco del Comune di Pirano Christian Poletti, per la Comunità di Pirano di Andrej Rojec e della Presidente della CI Fulvia Zudič, alla presenza della Vicesindaco del Comune di Pirano, Manuela Rojec.
Organizzatore: Associazione Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” Pirano con il patrocinio del Comune di Pirano.
I conoscitori dell’eredità culturale di Tartini sanno che il più illustre cittadino piranese non fu solo violinista e compositore, ma anche un raffinato intellettuale, intensamente impegnato nella ricerca di risposte a perenni questioni del Settecento. Seppur per la sua attività intellettuale non ebbe alcun riconoscimento in vita, soprattutto a causa dell’incapacità dei suoi contemporanei di confermare o smentire le ipotesi da lui proposte, oggi queste teorie, fondate sull’eccezionale intuito nella formulazione dell’ipotesi di partenza, risultano corrette.
A differenza dei manoscritti, rimasti a tutt’oggi inediti, Tartini decise di condividere con il pubblico le proprie riflessioni sulla musica e, in modo particolare, sull’elemento base di essa, il suono, dando alle stampe Il Trattato di musica: Secondo la Vera Scienza dell’Armonia, pubblicato per la prima volta a Padova nel 1754. Le celebrazioni per l’anniversario della nascita del musicista hanno visto quest’anno, in Casa Tartini a Pirano, la presentazione dell’opera prima del violinista. La sua ristampa anastatica si deve all’iniziativa della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria che quest’anno compie 140 anni di attività.
Grazia Tatò, presidente della società promotrice, ha precisato che proprio la non disponibilità di un testo di questo genere e il desiderio di raggiungere un pubblico più vasto hanno portato alla ristampa dell’opera.
La tanto attesa presentazione del libro ha avuto luogo in Casa Tartini con la partecipazione della musicologa Margherita Canale Degrassi, docente al Conservatorio di musica Giuseppe Tartini di Trieste. L’ospite ha innanzitutto messo in luce il forte dubbio che, fin dal momento della pubblicazione, affliggeva Tartini. Le incertezze che lo opprimevano, avevano indubbiamente contribuito all’edizione anonima del 1754.
»Dal ricco epistolario a noi pervenuto, si apprende che Tartini, pur di ottenere la conferma delle proprie ipotesi, si rivolse non solo a numerosi studiosi di matematica e di fisica, ma pure ai filosofi dell’epoca. Nessuno fu in grado di comprendere il suo pensiero. La spiegazione più plausibile, secondo il Maestro, consisteva nel fatto che in lui vedevano “solo un musicista”, privo di competenza matematica e di quella in scienze, come la fisica«, ha aggiunto la musicologa.
Inoltre, sempre secondo la docente, con il trattato Tartini si prefiggeva di dimostrare che le basi scientifiche della struttura di una composizione musicale derivano dalle leggi della natura. Pertanto, ne consegue che le regole dell’armonia musicale non sono frutto dell’invenzione del compositore, ma traggono fonte dalla frequenza del suono.
Al centro dell’ipotesi tartiniana sta il particolare fenomeno acustico che prende il nome di Terzo suono (Tretji ton). Nonostante sia ancor oggi oggetto di discussione, sono in pochi ad averlo capito.
»Il terzo suono si percepisce quando due suoni intensi ed armonici giungono simultaneamente all’orecchio dell’ascoltatore. Il terzo suono, ottenuto in questo modo, riproduce le vibrazioni già esistenti in natura. Si tratta di un suono basso dunque più grave«, ha aggiunto Degrassi, cercando di semplificare l’ipotesi tartiniana.
Nelle fonti letterarie slovene il fenomeno del Terzo suono prende il nome di suono differenziale (diferencialni ton) o terzo suono di combinazione (tretji kombinacijski ton), e indica il suono la cui frequenza è la differenza fra quelle dei due suoni originari.
È stato dimostrato, come sottolineato da Margherita Canale Degrassi, che il terzo suono rappresenta la base dell’accordo ovvero della combinazione degli intervalli armonici.
Oggi sappiamo che i suoni sono composti da varie frequenze, poiché l’ausilio di macchinari e tecnologie avanzate ci ha permesso di analizzare le diverse componenti del suono incluse nello spettro acustico.
Malgrado le critiche mosse nei confronti del terzo suono, inteso all’epoca come puro fenomeno psicofisico ossia come qualcosa che nasce nella mente umana, a partire dal XIX secolo in poi innumerevoli furono le prove a favore dell’ipotesi tartiniana.
»Nel 2019 alcuni fisici, ricercatori dell’Università di Pisa, riuscirono ad individuare un particolare suono, più basso, il che dimostrava l’esistenza oggettiva del terzo suono di Tartini«, ha aggiunto la musicologa.
Nonostante fossero nel Settecento prive di conferma scientifica, le scoperte venivano regolarmente utilizzate dal violinista. Di esse si avvalse sia per comporre, sia per accordare strumenti musicali.
Dopo aver ascoltato le nuove nozioni teoriche, siamo passati alla musica. Musica per violino, composizioni di Tartini e dei suoi contemporanei, magistralmente interpretate da un violinista d’eccezione, il maestro Paolo Ghidoni, che, con violino ed archetto, ha incantato gli ascoltatori.
Il recital proposto includeva, come era doveroso, le composizioni di Tartini come la Sonata per violino, scritta nel periodo in cui il compositore si dedicava più all’insegnamento che alle proprie esibizioni. Secondo il maestro Ghidoni, la sonata in questione riveste un’importanza particolare per il tema che accomuna sia i principi tartiniani dell’insegnamento del violino, sia il suo pensiero speculativo sulla musica. Il tema della sonata, inoltre, è caratterizzato da intervalli salienti, elementi rari pure al tempo di Tartini, abilmente interpretati dal musicista, onorato con il titolo »Il primo violino d’Europa«.
Paolo Ghidoni aveva visitato per la prima volta la Casa Tartini nel 2023. Il suo entusiasmo, in quell’occasione, era tale che decise di preparare, per gli alunni delle scuole elementari, una breve lezione-concerto. Quest’anno ha avuto il piacere di ritornare a Pirano e presenatrsi ad un pubblico più adulto che, al pari dei giovanissimi, ha saputo apprezzare il suo eccezionale virtuosismo.
Foto: Nataša Fajon
Traduzione: Darja Gladovič
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