“La caregheta”, “la morte imbriaga”, “le gambe dele donete”. Potrebbero sembrare delle parole dialettali a caso, ma chi ha giocato almeno una volta nella propria vita alla tombola in piranese sa bene che stanno ad indicare dei numeri, precisamente il 4, il 46 e il 77. Una volta nei giorni di festa a Pirano era consuetudine radunarsi nelle piazzette per giocare a questo antico gioco dove al posto dei numeri si chiamava dei motti scherzosi. Ondina Lusa ricorda ancora tutte e 90 le denominazioni e da più di 30 anni in occasione delle festività si presta ad estrarre e chiamare i numeri, mantenendo viva la tradizione.
Anche questo dicembre non è stata da meno, malgrado a causa della situazione epidemiologica siano limitate tutte le forme di aggregazione. La Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” ha, infatti, pensato di sfruttare il servizio di videoconferenza Zoom per riunire le persone e portare un po’ di allegria nelle loro case, ma anche nelle classi. Sì, perché il primo appuntamento, rivolto a soci e simpatizzanti vicini e lontani si è svolto il 23 dicembre, mentre il 24 dicembre si sono riuniti per giocare tutti gli alunni dalla I alla IX classe della Scuola elementare “Vincenzo e Diego de Castro” di Pirano, comprese le sezioni periferiche di Sicciole e Lucia.
Aiutata da Andrej Rojec, che ha curato la parte tecnica, la Lusa munita di sacco e tabellone ben in vista estraeva i numeri per poi chiamarli con i rispettivi motti, mentre i giocatori coprivano i numeri sulle cartelle che erano state loro precedentemente inviate. Quando raggiungevano l’ambo, il terno, la quaterna, la cinquina o la tombola leggevano ad alta voce i numeri al che la Lusa confermava se la combinazione vincente nella propria cartella era valida e dunque “pagabile”. In palio c’erano tanti bellissimi premi sia per i grandi che per i piccini.
“È stato veramente molto bello e divertente. La gente era contenta di giocare, di vincere, ma anche di stare insieme. Poi con i bambini è stato proprio speciale. Li vedevo giulivi, posso dire che hanno giocato con passione. Prima della pandemia avevo già fatto il gioco della tombola con gli alunni della ‘De Castro’, di tutte e tre le sezioni, ed è stato anche allora molto piacevole”, ci ha confidato la Lusa.
Anche la preside della scuola elementare, Nadia Zigante, è stata molto contenta dell’iniziativa: “È stato un incontro allegro e gioioso. I bambini e i ragazzi erano nelle proprie classi con gli insegnanti e ciascun gruppo aveva i propri premi, dei regali simbolici come cioccolata e pennarelli. Oltre a divertirsi tantissimo, hanno avuto anche l’opportunità di sentire il nostro dialetto e imparare qualche parola nuova”, ha affermato.
Testo: Kris Dassena
Foto: Andrej Rojec e Kris Dassena