Molti ricordano ancora di come, da adolescenti, si cercasse di mettere da parte un po’ di soldi per poter dire, dopo anni di sacrificio, “l’ho comprata”. E subito dopo sfrecciavano, o oggi diremo “sgasavano”, davanti a un locale alla moda, dove attiravano immediatamente l’attenzione di amici e conoscenti. Tra questi anche quella di giovani ragazze che si sussurravano l’un l’altra quanto fossero belli sulla moto, o meglio, sul motorino, con i capelli al vento. Alcune ragazze avevano anche osato sedersi sul quell’imponente trono, che in verità prendevano in prestito solo occasionalmente dal fratello, dal fidanzato, dallo zio…
Negli anni Sessanta del secolo scorso, le donne che si erano trovate in sella o vicino al motorino assumevano per lo più il ruolo di modelle. La fabbrica Tomos, che proprio allora stava riscuotendo i suoi primi grandi successi con il lancio delle motociclette, prestava molta attenzione anche alla pubblicità. Per le sue campagne promozionali assunse fotografi di prim’ordine, dotati di attrezzature di alta qualità e di un raffinato senso estetico, e non c’è da stupirsi se le fotografie che ne risultarono sono capolavori che ancora oggi lasciano senza fiato. La mostra di fotografie uniche, scattate in vari luoghi dell’Istria sia in Slovenia che in Croazia, può essere ammirata al Faro di Pirano fino alla fine di luglio.
Le iconiche moto automatiche, dette anche “frčoti”, sono ancora conservate nei garage di molte persone che non hanno intenzione di venderle. Ebbene, non è un segreto che tra gli amanti dei ciclomotori Tomos e di tutto ciò che riguarda l’ex superpotenza economica della costa ci sia anche un capodistriano, Stevo Vujič, che nel 2015 ha aperto il Museo Tomos a Capodistria. Il museo espone moto di epoche diverse, ancora funzionanti e conservate nel loro design originale, centinaia di fotografie autentiche dell’epoca, materiale promozionale e alcuni motori fuoribordo.
E come ha fatto la mostra Tomos a raggiungere Pirano? Non su un motorino, naturalmente! Stevo, infatti, ha concepito l’idea di questa mostra come di una vetrina del patrimonio sia tecnico che culturale comune a tutte le città costiere, compresa Pirano. Questo è quanto è stato spiegato all’inaugurazione della mostra il 4 luglio 2023, che – secondo le parole del Presidente della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Pirano – è iniziata magicamente.
“Il tramonto, la musica d’autore e le canzoni di Mitja Kodarin – Mičo e alla chitarra Damjan Caharija – qui al faro, hanno dato vita a un momento davvero speciale”, ha dichiarato Andrea Bartole.
Anche la presidente della Comunità italiana Giuseppe Tartini Pirano, Fulvia Zudič, che ha coadiuvato Stevo Vujić nell’allestimento della mostra, ha sottolineato quanto la Tomos sia profondamente impressa nella memoria di tutti noi.
“La Tomos è parte di noi, delle nostre famiglie, senza di essa non ci sarebbe stato lo sviluppo di Capodistria. A casa avevamo tutti la barca a motore, andavamo tutti in giro in motorino, una volta ho fatto una caduta che mi ha lasciato dei brutti lividi”, ha affermato la Zudič.
L’Archivio regionale di Capodistria conserva migliaia di fotografie della Tomos, ma la presidente della comunità ha spiegato che lei e Stevo hanno selezionato quelle che rappresentano i luoghi da Črni Kal in giù.
“Naturalmente ci siamo soffermati soprattutto su Pirano, ma abbiamo scelto anche quelle foto che mostrano Isola, Capodistria, arrivando fino a Pola. Abbiamo pensato che sarebbe stato importante organizzare la mostra anche a Umago, Salvore, e anche a Pola. Il marchio Tomos rappresenta un pezzo della nostra storia, una parte della gente di questa zona”, ha ribadito.
Oltre alla Tomos stessa e all’impatto che le moto iconiche hanno avuto in quell’epoca, le fotografie mostrano anche la moda del tempo, la raffinatezza del design, lo stile di vita e lo spirito dell’epoca, e, naturalmente, presentano anche i nostri luoghi… riportano alla mente ricordi… al tramonto, all’estrema punta nord-occidentale della Slovenia, sullo sfondo unico del faro di Pirano.
Sara Vesnaver (traduzione)