Martedì sera, 26 marzo 2024 in Casa Tartini è stata presentata l’ultima fatica letteraria PER OGNI DOMANI DI CRISTALLO della scrittrice e poetessa Isabella Flego.
Dialoghi con l’autrice a cura di Andrea Bartole, presidente della CAN di Pirano alla presenza di Fulvia Zudič, presidente della CI Giuseppe Tartini Pirano.
Una serata piovosa quella che ha fatto da cornice alla presentazione dell’ultima fatica letteraria di Isabella Flego il 26 marzo scorso, ma ha contribuito a creare un’atmosfera ancor più poetica.
Per l’occasione il presidente della CAN, Andrea Bartole, si è improvvisato moderatore dell’evento volto a “promuovere la bella lingua”.
Una raccolta di poesie e di prosa, che prende il titolo dagli omonimi versi, caratterizzati, come il resto della produzione poetica dell’autrice, dal senso di speranza. “Speranza anche di continuare ad allungare la mano e trovare sempre il mio compagno di vita”, riferendosi con affetto al coniuge e padre dei loro figli Aurelio. La speranza, ha sottolineato l’autrice, è un sentimento che va trasmesso soprattutto ai giovani, che devono nutrirsi dell’aspettativa di un domani migliore. Il libro è anche una riflessione sul tempo che scorre, sulle sensazioni che provoca la vita di tutti i giorni, “non conto i mesi, conto gli istanti” ricorda Isabella che ha alle spalle un percorso scolastico, politico, artistico e di ricerca non indifferente. Contrapposta, invece, la prosa della Flego, basata sulla verità e la ragione.
Anche in “Per ogni domani di cristallo” si torna ad Arsia, naturalmente, visto che “mi ha dato tutto, soprattutto dei genitori che hanno saputo dare dignità alla povertà e si sono sacrificati non poco per farmi studiare per diventare insegnante”, ha spiegato l’autrice. Accennando alla tragedia della miniera di Arsia, anche questa purtroppo sempre attualissima vista la situazione dei morti sul lavoro, all’indomani del DanteDì (25 marzo) Isabella ha dedicato i versi del Sommo Poeta all’entrata della questa, “Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente”.
Fonte d’ispirazione è anche la letteratura e Isabella Flego, da autrice di tutto rispetto, sa che ogni autore dona qualcosa al proprio lettore. Come ultima lettura ha indicato David Grossman, autore israeliano che, assieme al filosofo sloveno Slavoj Žižek, figura tra i personaggi pubblici che hanno firmato la lettera congiunta contro la “disumanizzazione di palestinesi e israeliani”. Nemmeno Isabella Flego si è sottratta a esprimersi sulla follia dei conflitti bellici concludendo di essere “sempre più convinta che l’essere umano non impari nulla dai propri errori”. Nonostante l’amara realizzazione Isabella Flego sceglie di dedicarsi a ciò che di buono c’è nella vita, gli affetti famigliari e la famiglia allargata che oggi rappresenta l’associazione POEM (Pari opportunità- Enake možnosti) della quale è presidente, ricordando sempre l’aria di parità che si respira tra le POEMesse. L’incontro a Pirano è stato anche l’occasione per svelare che la consueta pubblicazione POEMiana è fresca fresca di stampa e, di conseguenza, si prospetta un altro incontro nel salone dove anche la famiglia Tartini amava ospitare artisti e intellettuali. Insistendo sulla speranza, Isabella ha dedicato un pensiero alle generazioni future “I giovani hanno bisogno d’amore e noi adulti glielo dobbiamo insegnare. Dobbiamo insegnare a coltivare l’amore”.
Testo: Maja Cergol
Foto: Nataša Fajon