Nella Sala delle esposizioni di Casa Tartini è stata inaugurata la personale “Sculture” dell’artista Toni Antonio Misson con la presentazione di Nives Marvin, critico d’arte e curatrice delle Gallerie costiere Pirano, con il saluto della presidente Fulvia Zudič e con l’intervento di Daniela Paliaga della Comunità degli Italiani di Pirano.
La mostra rimane in allestimento fino al 2 giugno
Il giorno 8 maggio 2024, Casa Tartini ha accolto l’inaugurazione della mostra delle sculture di Toni Antonio Misson. Organizzata dalla Comunità degli italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano, l’esposizione sarà accessibile al pubblico per l’intero mese di maggio.
La serata inaugurale è stata caratterizzata da un discorso emozionante dell’artista stesso, che ha condiviso il suo percorso e il suo rapporto intimo con l’arte.
Nato a Messina e cresciuto ad Albona in Istria, poi a Isola e infine a Pirano, Toni ha iniziato la sua avventura artistica nel circolo locale e ha lavorato al casinò di Portorose fino alla sua pensione, dovuta a problemi di cuore.
Le opere esposte sono come i suoi figli, parte integrante di sé stesso che non può essere separata. Alcune sono senza titolo, altre hanno nomi significativi che raccontano la loro storia.
L’artista ha iniziato a esporre le sue opere in comunità dopo anni di lavoro, incoraggiato da due insegnanti che hanno riconosciuto il suo talento e la sua passione.
Ogni singola pietra racchiude in sé una visione, un progetto, tutto ciò che egli vuole comunicare. Come Michelangelo, che vedeva nei blocchi di marmo i personaggi che avrebbe scolpito, anche noi possediamo questa stessa visione e creatività.
Nonostante i doveri familiari e il lavoro, Toni ha trovato il modo di inserirsi in contesti diversi, portando con sé un tesoro di sensibilità che ci coinvolge profondamente.
Nives Marvin, storica dell’arte e Daniela Paliaga Janković rappresentante della Comunità degli Italiani, hanno espresso la loro ammirazione per la capacità di Misson di trasmettere emozioni attraverso la sua arte nel discorso in onore dello scultore in cui ripercorreva brevemente la sua vita e il percorso artistico che lo ha portato dove è adesso.
La mostra offre un viaggio nel mondo creativo di Toni Antonio Misson, un artista la cui opera riflette non solo maestria tecnica, ma anche un profondo dialogo con la propria interiorità e con il territorio circostante.
Le sculture esposte testimoniano un percorso artistico che abbraccia la pietra e il legno d’olivo, materiali tipicamente istriani che diventano medium per esprimere emozioni e visioni.
Misson ha sottolineato il desiderio di essere compreso e condividere le proprie emozioni attraverso le sculture, un processo che ha radici profonde nel suo essere e che si traduce in opere ricche di significato e simbolismo.
Mi ha colpito particolarmente il fatto che le sue opere siano influenzate dall’ambiente marino e litoraneo, evidenziando così il legame profondo con la sua terra e la sua cultura. Questo rispecchia una connessione autentica con le sue radici e una profonda umiltà nei confronti della natura e del passato.
Tra le opere esposte, spiccano titoli evocativi come “Barca Futuristica e Cuore”, “Spari”, “Sirena”, “Onda”, “Pescecane”, “Erotica”, “Mati”, e “Conchiglia”, ognuna raccontando una storia unica e intima dell’artista.
Ogni pezzo porta con sé una parte dell’anima dell’artista, che si manifesta attraverso forme morbide e dinamiche che dialogano con lo spettatore. Motivi marini e litoranei dominano l’ispirazione di Misson, che trae linfa vitale dall’ambiente circostante e dalla sua storia personale.
La sua arte è stata premiata più volte, e una delle sue sculture in ottone viene esposta ogni anno in occasione di un festival dedicato ai giovani poeti.
È evidente che l’artista abbia un legame profondo con la sua arte, che trascende la mera manipolazione di materiali. La sua sensibilità verso i dettagli e il suo desiderio di condividere le sue visioni attraverso la scultura sono palpabili in ogni opera esposta.
Le sculture di Misson non sono semplici oggetti, ma vere e proprie testimonianze di un processo creativo che unisce l’impegno fisico alla riflessione spirituale.
L’artista esprime umiltà nei confronti della natura e del passato, trasformando materiali grezzi in opere d’arte che invitano alla contemplazione e all’esplorazione sensoriale.
Sono profondamente colpita dal desiderio di Toni di essere compreso e di condividere con gli altri le emozioni che si insinuano dentro di lui, senza bisogno di spiegazioni razionali, ma come un impulso interiore irresistibile.
È stato commovente percepire la sua emozione, il che conferma quanto sia legittimo ascoltare e seguire la propria voce interiore, proprio come ha fatto lui.
La sua arte è stata premiata più volte, e una delle sue sculture in ottone viene esposta ogni anno in occasione di un festival dedicato ai giovani poeti. Ogni opera, ogni scultura, è un pezzo del cuore di Toni che parla con il mondo, un’opportunità per tutti noi di connetterci con la bellezza e la profondità dell’arte.
In conclusione, la mostra è stata un’opportunità unica per immergersi nell’universo di un talento locale e scoprire le infinite sfaccettature dell’animo umano attraverso la scultura. Gli amanti dell’arte non possono lasciarsi sfuggire questa straordinaria esposizione, che rimarrà aperta al pubblico per tutto il mese di maggio, offrendo un’esperienza indimenticabile a chiunque varchi la soglia di Casa Tartini.
Testo: ALESSANDRA MUZIO
Foto di Nataša Fajon.