Si è tenuta alla Sala eventi San Francesco d’Assisi di Capodistria la seconda edizione dell’itinerante rassegna “Cori di Primavera”. Allestita tra scuole elementari in lingua italiana dei comuni litoranei, la kermesse di voci bianche ha riunito oltre 140 ragazzi delle novennali nell’alternarsi sul palco dall’ex titolare di manifestazione SEI “Dante Alighieri” di Isola in apertura, passando per la piranese “Diego e Vincenzo de Castro”, a chiudere col testimone organizzativo in carico alla “Pier Paolo Vergerio il Vecchio” di Capodistria.
La parata di successi di musica leggera e pop nonché brani dello Zecchino d’Oro, ha proposto cultura italiana che ci rappresenta anche nel patrimonio musicale delle applaudite interpretazioni miste in doppia. L’emozionale incontro, esaltato in collante dalla briosa Rosanna Bubola, ha ospitato nel centrale programma, i junior di Ia-Va ed i senior delle classi superiori nell’exploit piranese di straordinarie prestazioni. Direzione unica a coadiuvare entrambe le corali “de Castro”, la Maestra Dionea Sirotić ha aperto con le inferiori accorpate di Pirano, Santa Lucia e Strugnano. “La Ballata del principe azzurro” ha portato i mini in mondi da fiaba nell’inusuale moderno di nobile casata che senza studio torna ad essere ranocchio.
Niente draghi da combattere né principesse da salvare, per essere ’”azzurro in nomea” oggi si deve andare a scuola, riordinare la stanza, declamare verbi e tabelline, insomma una faticaccia! Al “niente studio, niente corona”, ha fatto eco pure lo scatenato protagonista arrivato da terre lontane. Energico ritmo di vigorosi tamburi, Dionea e piccini hanno fatto infiammare pubblico e scolaresche dietro le quinte con “Bàmbu balla”. Fiabe e movimentate tribali non hanno distolto dal cogliere l’importanza di una scuola che ripaga. “Balliamo tutti insieme, prendiamoci per mano.
La musica ci unisce, spezza le catene. Se tu sei me, io sono te e già ti voglio bene”, cita così il testo che arriva in comprensibile semplicità. Ha colto l’essenza di serata Dionea, nel proporre pure la storia di Bàmbu, che narra spontanea amicizia senza distinzioni. Segreto svelato dalla conduttrice, plauso alla Sirotić per aver forgiato i grandi dell’intera VIIIa trasformandoli nell’unica band ad esibirsi dal vivo in supporto alle voci. Non solo canto, la fucina di talentuosi musicisti, orfani di chitarre acustiche per indisposizione, hanno schierato Nensi della periferica di Sicciole (un anno più giovane), accorsa a dar man forte tra i sassofonisti. Ragazzi al pianoforte e cajon, l’orchestra dalle impeccabili sonorità “de Castro” si è esibita nel medley di successi italiani. Da “Abbronzatissima” a “Tintarella di luna”, da “Sarà perché ti amo” a “Pedro, Pedro, Pedro pè”, pubblico canterino in esalto con i grandi a prendersi i meritati applausi.
Indubbie vocalità polifoniche degli interpreti, i coristi – come sottolineato dalla presentatrice Rosanna – hanno ostentato forti messaggi nelle scelte che “rappresentano la vera festa di note senza divisioni, nell’amicizia che anima i ragazzi di tutte le nostre scuole italiane”. Il gran finale, che ha raggruppato sul palco i tre istituti elementari CNI congiunti, ha scelto “Azzurro” di Celentano nell’internazionale conosciuto da tutti. Tra il pubblico, in prima fila le presidi con una fiera Ambra Šlosar Karbič, accanto alle omologhe di Capodistria e Isola. Nel volere d’insegnanti nato come momento di condivisione, “Cori di Primavera” è tradizione musicale che affina e divulga la lingua italiana. Già pregusta la terza edizione all’Auditorio di Portorose la Šlosar, quando spetterà alla “de Castro l’appuntamento 2026 che scatena quel spontaneo-contagioso d’abbracci e giovani sorrisi.
Foto e testo: Elena Bubola