Le immagini della conferenza stampa odierna in Casa Tartini dove gli organizzatori hanno presentato il ricco programma della XXI edizione della Festa dei salinai in occasione della Festa del patrono di Pirano San Giorgio che si svolgerà dal 25 al 27 aprile.
Alla conferenza ha partecipato il gruppo etnografico La famea dei salineri guidato da Giorgina Rebol.
Presentato in conferenza stampa a Casa Tartini, il fitto programma della XXI Festa dei Salinai. La tre giorni 25-27 aprile, nel progetto rappresentativo d’orgoglio salinaio, diventa manifestazione etnologica, culturale, formativa, conviviale e gastronomica, allestita in occasione della festività patronale di San Giorgio. L’omaggio alla tradizione salinaia e al capitale dell’oro bianco, toccherà calli, vicoli, moli, slarghi e piazze della centralissima Pirano ramificandosi nell’allestito di musei, gallerie, acquario e teatro, con inoltro alle saline di Sicciole e Strugnano.
Promossa dall’Auditorio di Portorose, con il sostegno del Comune e dell’Ente per il turismo, l’edizione numero 21 sarà realizzata grazie alla collaborazione di quasi 40 associazioni, enti, istituzioni, volontari e singoli con in prima linea l’apporto profuso dalla CAN piranese e del sodalizio “Giuseppe Tartini”. Ai gruppi portanti de la “Famea dei Salineri”, “Voga Veneta Pirano” e “Al tempo di Tartini”, il fulcro di manifestazione nel tramando e lascito di secolari memorie di folclore dell’acclamata figura che gravita attorno alla nobile arte del sale.
“Il nostro obiettivo è quello di riprendere, valorizzare e promuovere una Festa che coinvolga tutti i cittadini per farla conoscere all’ospite”, ha dichiarato la presidente del sodalizio Fulvia Zudič, “proponendo parte della nostra storia nel tessuto di salinai e salineri che da sempre, assieme alle famiglie, vi hanno gravitato attorno forgiando passo passo un retaggio che non va dimenticato”.
La fiera delle prelibatezze attenderà anche quest’anno l’arrivo della chiatta col corteo di partecipanti che si snoderà da Punta Pirano a Piazza Tartini. Tripudio di radici, la “Famea” porterà tra la gente presentazioni dei “cavedini” per approcciare e imparare di: saline, ecologia e fauna-flora che le creano. Strumenti originali e oggettistica da lavoro, il gavero darà vita ai grumi piramidali in essiccatura prima della raccolta “nell’illustrare di “creparie”, masserizie e attrezzi di contorno”, come ci racconta Giorgina Rebol a capo del gruppo etnografico.
Tra le novità della 21esima edizione potrete imparare l’inchiodatura alla maniera istriana, il pane al sale, grafici con vernici misto cristallino, sigilli, scritti in antiche calligrafie, taperini lignei, sacchetti benauguranti, questo e altro ancora nella catena del “bianco”. L’ultimo fine settimana d’aprile, al piano terra di Casa di Tartini, potrete conoscere la chiatta “Maona”, con presentazione e modello visionabile dell’imbarcazione a fondo piatto dall’accessorio nel recipiente semiaperto unico nel suo genere. Il sodalizio, accanto alla collezione museale del compositore, farà rivivere il patrimonio culturale con la proiezione del video-documentario sul monumentale e spirituale latino-veneziano di Pirano, “Viva San Zorzi!” e ne “Il silenzio dei ricordi”, l’architettonico del maestro e artista piranese Guido La Pasquala, a riprodurre scorci anni ’50 prima dell’esodo.
Prodotti gastronomici del cristallino, per tutto il weekend l’offerta artigianale-agricola a base “bianco” sforerà il Largo per raggiungere il molo di fronte al “Teatro Tartini”. Tra i graditi ospiti di sabato, le note della “Brass band” negli ottoni della CI di Visinada. I negati in manualità potranno sbizzarrire in estro nell’esperienza tra “caffè artistico” ed Ex Tempore. Festival di tradizioni, anche le “marende salade” della cucina istriana sono ricchezza nella gara a squadre “sugo e polenta”. “Un pizzico di storia, un pizzico di sale” la conferenza a precedere la calligrafia al fango salato destinata ai curiosi.
Nel contributo decorativo di una Pirano addobbata a ghirlande, bandierine e floreali già dal venerdì pre-pasqua, l’operato delle scuole ha coinvolto pure l’elementare italiana “Vincenzo e Diego de Castro”. La città in piazza andrà a tratteggiare salinai e salinaie che hanno plasmato sviluppo economico, culturale e storia nei secoli del “prezioso” che associava i piranesi alla Serenissima Repubblica di Venezia.
Presentazioni e conferenze d’esperti a confronto, si parlerà di sale nell’omaggio agli individui succeduti in millenario passato dove l’inestimabile era ed è sinonimo di simbiosi e convivenza con il mare. A tema saline e Santo Patrono, innumerevoli le visite guidate multilingui libere a chiese, musei e parchi naturali nel condiviso ambientalista. Tra libri e fiabe per piccini, in proposta il musicale il viaggio nel tempo alla conoscenza dell’habitat piranese de “Il piccolo airone bianco”, mentre si arriva a “Le avventure della piccola Emi” nel conoscere l’unica tartaruga d’acqua dolce.
Il progetto sull’autoctona europea palustre andrà in scena al Parco naturale delle Saline di Sicciole-Lera. Accanto a giochi, quiz e intrattenimento nei laboratori creativi a toccare il prezioso “fior di sale” di Sicciole, parla d’ambiente la Pirano che protegge il proprio mare nelle attività del Museo delle Saline di Fontanigge e del gemello Parco naturale di Strugnano con l’offerta della visita gratuita “un’ora alle saline e alla laguna di Stiusa”. Tra le svariate esposizioni dal mondo sottomarino, dall’Adriatico settentrionale alle conchiglie, gli scatti fermano salinai di sudore e duro lavoro in fotografico esposto. Opere di preservazione e tutela del patrimonio, il Museo del Mare “Sergej Mašera” rilancia nell’ebrezza di provare l’immersione in scafandro con esposizione, presentazione e descrizione del funzionamento di attrezzature subacquee di palombari vecchio stile. Per percepire immagini, suoni e sapori del cristallo bianco, d’obbligo gli assaggi al mercato nel fiume di stand revival di caratteristici spuntini istriani conditi da tanta buona musica.
La città medievale dalla ricca storia strettamente intrecciata al mare, ritroverà l’autentica Lotteria piranese nella dimostrazione dell’antico gioco allestito in collaborazione con la Comunità “Tartini”, concomitante all’immancabile tiro alla fune allargato alle donne in edizione.
Nella mattinata di domenica, la Festa ritrova l’indubbia solennità, garantita dalla processione che dalla centrale Piazza si snoderà per le calli a raggiungere la Chiesa di San Nicola-Duomo di San Giorgio. A seguire la Santa Messa officiata dal vescovo emerito Jurij Bizjak, avrà luogo la benedizione del campanile restaurato, nella sospesa “danza della seta” da godere al suo interno. Occhi al cielo, il ripetuto programma verrà allestito a più riprese nella capienza interna di scalinate, che ospita un massimo di 60 persone.
“Orgogliosi che quello di Pirano sia una copia del campanile di San Marco a Venezia – così il parroco della diocesi, don Zorko Bajc – il nostro è più vecchio dell’originale poiché quello veneziano è stato distrutto e ricostruito. Perciò siamo fieri che gli interventi apportati dal 2015 siano riusciti a salvarlo sia internamente che esternamente, evitando cedimenti strutturali. L’augurio che ci poniamo è nella speranza che il nostro campanile rimanga tale per i prossimi 400 anni, tanti quanti ne ha accumulati sino ad oggi “.
Adornato a vela da bandierine laterali a cascata, l’Arcangelo Michele indicherà il vento dai quasi 50 metri della torre campanaria svettando a protezione dei salinai e della “Famea dei salineri” che, via mare raggiungerà le vasche, nella tradizionale apertura di stagione. Recupero di tradizioni e leggende nel protetto prodotto locale d’alta qualità riconosciuta, l’oro bianco torna ad essere protagonista in uno dei più importanti omaggi alla storia e all’identità cittadina degli abitanti di Pirano.
Testo: Elena Bubola
Foto: Kristian Cerovac
Video: Omar Palakovič