Il rapporto tra Tartini e la sua terra natale, l’Istria, è sempre stato avvolto nella nebbia del dubbio. In essa si sono affastellati interrogativi come sul perché non sia mai tornato nella natia Pirano, se abbia mai voluto farlo, se l’Istria fosse consapevole della grandezza del proprio compatriota mentre veniva venerato in tutta Europa e molti altri ancora. Quando la bandiera italiana sventolava su Pirano, la popolazione aveva in più occasioni omaggiato il proprio concittadino, che ha trovato a Padova, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita, la sua ultima dimora. Il più grande tributo è stato, naturalmente, l’erezione di un monumento al centro della piazza principale della città, a lui intitolata. Ma proprio questo omaggio, che è la testimonianza più visibile della sua esistenza, oggi che Pirano è slovena da più di sette decenni, non riesce ad attirare abbastanza attenzione né tanto meno viene attribuito all’uomo che rappresenta lo status che merita. E se si può chiudere un occhio per quanto riguarda alcune generazioni dell’immediato dopoguerra che accusano un cittadino dell’allora Repubblica di Venezia di qualche strana appartenenza politica, si potrebbe almeno fare uno sforzo per avvicinare in modo appropriato colui a cui sono stati attribuite appellativi come “il primo violino d’Europa” e il “Maestro delle Nazioni” alle giovani generazioni, che non sentono più il peso delle vicissitudini belliche e postbelliche.
Grazie al progetto “Tartini 330”, che si svolge in occasione del 330° anniversario della nascita di Giuseppe Tartini, il compositore ha affascinato una giovane artista di Isola che, in occasione dell’inaugurazione della sua mostra il 23 giugno 2022, ha ammesso che precedentemente non sapeva quasi nulla di lui, ma che ciò che ha successivamente appreso sulla sua vita l’ha ispirata a creare le 17 opere che sono state esposte a Casa Tartini in seno al progetto. Žana Šuran ha intitolato la sua prima mostra personale “Tartini, nice to meet you”, un titolo che porta con sé tutti i tratti distintivi della sua produzione: sincerità, esuberanza giovanile, umorismo e brio. Considerando anche il fatto che l’esposizione è frutto di una coincidenza che ha portato il responsabile del progetto, Dragan Klarica, a prendere un caffè nel bar Cameral di Capodistria, le cui pareti erano in quel momento adornate dalle illustrazioni di Žana, rende la mostra ancora più magica.
La giovane artista ha preso il compito molto seriamente. L’autrice ha studiato Tartini e la sua vita in modo così dettagliato che chiunque abbia già una certa familiarità può facilmente ricostruire la storia di questo straordinario personaggio già da uno sguardo superficiale alle diciassette opere esposte. I frammenti di questa storia, che Žana ha artisticamente e originalmente rappresentato su tela, parlano dei tratti della personalità di Tartini che lo hanno sempre spinto ad andare avanti, puntando sempre più in alto, e, enfatizzando i successi che lo hanno fatto raggiungere l’Olimpo della musica dell’allora vecchio continente, irradiano la sua dedizione e il suo impegno per l’arte e la scienza, a cui ha dedicato ogni attimo della sua vita.
Anche il critico d’arte Dejan Mehmedovič ha sottolineato nel suo intervento che “le opere hanno un fondo di umorismo o un modo molto sofisticato di presentare un soggetto”.
“L’artista gioca con le parole, con gli oggetti, con altri elementi e racconta la storia di una persona che nella sua vita ha vissuto avventure di ogni genere, che vengono messe in risalto. Piccole cose che l’artista usa per raccontare la storia in modo visivo”, ha dichiarato.
A suo dire Žana Šuran è molto originale, riflessiva e precisa nel suo lavoro.
“Gli elementi delle sue opere hanno un dinamismo molto espressivo e sono molto ben eseguiti”, ha aggiunto Mehmedovič.
Anche le parole che accompagnano ciascuna illustrazione testimoniano la singolarità delle opere, in quanto offrono al visitatore un’interpretazione, che sarà di grande aiuto per chi non conosce ancora Tartini. La simpatica artista vuole quindi avvicinare il più possibile al pubblico la storia di questo straordinario piranese, affinché anche gli altri possano essere affascinati dalla sua vita come lei.
“Sono rimasta completamente ammaliata mentre imparavo cose interessanti su di lui che di solito non si scoprono quando si studiano i personaggi illustri del passato. Quando leggevo di lui, riuscivo a ricordare tutto, il che è sorprendente perché di solito sono una lettrice poco attenta. Siamo una generazione che non legge più molto… Qualcosa deve interessarmi davvero per attirarmi”, ha spiegato l’autrice.
Come ci ha confidato, alcune idee le sono venute istantaneamente, mentre per altre ha prima scritto ciò che voleva comunicare e poi ha cercato elementi visivi che avrebbero veicolato il suo messaggio.
“Ho avuto subito l’idea per l’opera ‘L’illuminatore’, perché ho questa convinzione romantica della musica che illumina, per ‘Tortine’, come chiamano una specie di bruschette a Trieste, e per la serie dei tre diavoli danzanti che evidenziano il movimento, l’energia e la bellezza della melodia sognata da Tartini”, ha affermato la giovane artista.
Žana Šuran ha scelto gli elementi con grande attenzione e li ha rappresentati in modo peculiare e molto dinamico. Così, mentre alcuni di essi simboleggiano la vita di Tartini, l’autrice ne ha utilizzati altri per mettere in luce le sue qualità in modo molto accurato. Tartini le è rimasto impresso nella mente soprattutto come ribelle e burlone, ma anche come spadaccino, violinista e scienziato.
Si è detta soddisfatta della sua prima mostra personale, anche se sperava di riuscire produrre più opere. Giuseppe Tartini non è quindi un personaggio storico tedioso, che quando si sente parlare di lui si dimentica tutto all’istante, ma una personalità interessante che, presentata in modo appropriato, può attrarre anche le giovani generazioni. Proprio come è successo con Žana Šuran, che spera di poter avvicinare Tartini a molti giovani grazie alla sua mostra. Anche il titolo “Nice to meet you” secondo lei esprime giovinezza e la possibilità di conoscere qualcosa di nuovo ed eccitante.
“Chi non conosce Tartini perde molto, perché è una personalità davvero interessante”, ha aggiunto l’autrice della mostra, che è stata esposta in Casa Tartini fino al 3 luglio, per poi trasferirsi alla Galleria Insula di Isola il 14 luglio.
Traduzione: Kris Dassena