Ireneo Ravalico (1922-2014) fu il penultimo figlio di una numerosa famiglia di origini piranesi trasferitasi presto a Trieste per ragioni economiche. L’attaccamento alla madre e una religiosità fortemente sentita sono due tratti che caratterizzano la personalità del giovane pittore. D’altra parte, la precoce disposizione al disegno e alla pittura segnano fortemente la sua vita e le scelte future.
La produzione giovanile del pittore si colloca tra la fine degli Anni ‘30 e l’immediato Dopoguerra. È una fase sperimentale da cui emergono la notevole abilità nel disegno e nell’uso di varie tecniche per riprodurre il reale più familiare.
Ma dagli Anni ‘50 fino ai primi Anni ‘60, si assiste a una graduale transizione che sfocia in seguito in uno stile ben caratterizzato e permanente. Tanto che alcuni critici talvolta noteranno negativamente una tendenza conservatrice.
Martedì 11 giugno alle ore 19 in Casa Tartini sarà inaugurata la mostra di alcune opere del pittore dedicate al mare e alle barche. Soggetti vivi e caratterizzati da diverse tonalità di blu, azzurro e verde, sempre visti dalla riva, da terra.
La bibliografia e la critica in sloveno: