VOLTI, “SOLERI” A PIRAM.
La città nel passato doveva sfruttare al massimo il poco spazio che aveva a disposizione mentre la popolazione aumentava.
Alla fine del XIX sec grazie alla crescita economica anche il numero degli abitanti subì un notevole impulso. Mentre in città aumentavano gli abitanti le case salivano in altezza, quattro e qualche volta anche cinque piani (senza ascensore) con scale molto strette e ripide. Così, come in molte città di impronta medievale, fu normale costruire a cavallo di una via, magari più stretta rispetto alle altre, appoggiandosi alle due case laterali.
Nella zona fra la Punta e piazza Tartini sono ben 37 i sottoportici che qui hanno il nome particolare di “soleri”. Nel quartiere di Marciana sono 11 e in Borgo nemmeno uno. Quasi ogni “soler” aveva una nicchia con una immagine sacra, illuminata di notte da una lampada ad olio. Soprattutto nel periodo jugoslavo le immagini sacre, dipinte su parete o su carta, o piccole statue in legno e in gesso e i lumini, sono scomparsi quasi del tutto.
Qualche santo qua e là, una madonnina hanno ripreso il loro posto. Particolare è il soler fra via delle Mura, via Salvore e Porta Dolfin. Un antico leone di S. Marco è sulla casa che cavalca via Salvore, mentre in entrata da via delle Mura, nel capitello sotto il volto c’è una gentile Madonnina vestita di celeste con il suo lumino “elettronico”.
Testo e foto DPJ.